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CONVEGNO NAZIONALE dei LAVORATORI ANARCHICI

Bergamo, 1-4 novembre 1974

 

Sulla "Ideologia delle riforme"

 

Il secondo CNLA, riunitosi nei giorni 1, 2, 3, 4 novembre 1974 a Bergamo, sul primo punto all'odg "Ideologia delle riforme" si esprime:

Nell'attuale fase di complessi scontri interimperialistici si inserisce, in una posizione nuova, l'imperialismo europeo. Esso è stato costretto, dai rapporti di forza di tali scontri, ad assumere ai vari livelli nazionali un'articolata strategia affinché l'integrazione europea diventasse un dato di fatto reale. In Italia, dove vi sono i maggiori problemi infrastrutturali irrisolti e dove esiste ancora un forte contrasto a livello intercapitalistico, è stata varata una strategia delle riforme.

Questa strategia viene portata avanti dalla frazione neocapitalista, oltre che per un suo sviluppo, per instaurare nel paese un processo congestionale; per tutto ciò la strategia delle riforme in Italia passa anche attraverso le confederazioni sindacali ed i partiti politici i quali usano strumentalmente le reali esigenze immediate della classe operaia per recuperare nella stessa la credibilità perduta.

Un'organizzazione di massa che si ponga in un'ottica di classe e rivoluzionaria deve portare avanti le esigenze immediate del proletariato ed in questo particolare momento storico la minoranza cosciente che tenga alla sua costruzione deve elaborare una precisa strategia sindacale a livello delle lotte sociali dell'intero proletariato: casa, trasporti, sanità, assistenza, distribuzione e agricoltura.

La conseguente strategia sindacale su questi temi dovrà tener conto di due fattori essenziali e, cioè, che da una parte vengano soddisfatti realmente gli interessi immediati del proletariato affinché questo acquisti un maggior potere all'interno dello scontro tra gli opposti interessi di capitale e lavoro e dall'altra che i capitali necessari a realizzare migliori condizioni vengano sottratti dal fattore profitto e non dal fattore lavoro, rifiutando così sia le soluzioni cogestive che di compromesso. Ad una analisi della realtà il CNLA individua nei CdF e nei CdZ organismi che mantengono una potenzialità di autodecisione tale da lasciare spazio a sviluppi organizzativi nel senso dell'unità e della autonomia dalle ingerenze politiche nei confronti della classe, provocando in tal modo contraddizioni tra i lavoratori ed i vertici delle burocrazie politiche e sindacali, nelle cui mani sarebbe irresponsabile lasciare tali organismi. Organismi i quali, rimanendo espressione reale e diretta delle Assemblee decisionali di tutti i lavoratori, ed in quanto tali, devono rappresentare il momento strategico in cui trasportare i contenuti della lotta di classe.

Data la necessità oggettiva di dare soluzione ai problemi delle lotte sociali e di presentare reali alternative alla strategia congestionale socialdemocratica e riformista, il CNLA decide di formare 6 commissioni interregionali specifiche per ciascuno dei seguenti campi del sociale: casa, trasporti, sanità, assistenza, distribuzione e agricoltura.