NON CADIAMO NELLA TRAPPOLA DEL MILITARISMO E DEL TERRORISMO:

NO ALLA DISPERAZIONE SUICIDA CHE FA STRAGE DI PERSONE INERMI!

NO ALLE RAPPRESAGLIE DELLA NATO!

L’operazione militare terroristica condotta contro le città di New York e Washington ed i loro abitanti lascia sgomenti tutte e tutti coloro che si battono per una società libertaria ed ugualitaria. Lascia "disarmato" chi denuncia quotidianamente sia il ruolo oppressivo delle istituzioni statali e militari, sia lo sfruttamento di persone e risorse condotto dal capitalismo internazionale sui paesi più poveri e sulle classi lavoratrici dell’est e dell’ovest, del sud e del nord del mondo.

Nessun proletario trarrà alcun beneficio dalla strage di New York e Washington, tanto meno quelli dei paesi più poveri, che vedranno anzi crescere la minaccia militare degli USA e/o della NATO e la politica di rapina delle multinazionali dell’occidente. La disperazione sorretta dall’integralismo religioso di un commando militare che si suicida, sterminando migliaia di persone inermi, non fa fare un passo avanti alla causa di quell’80% del pianeta che vive al di sotto del livello di povertà. La pratica del terrorismo e dello stragismo, che è propria degli Stati ed è nemica giurata di qualsiasi progetto rivoluzionario di classe, non avvicina nessuno neppure di un centimetro al traguardo di liberazione e di affrancamento dal giogo dell’imperialismo statunitense, della Banca Mondiale o del FMI. Benché la tempesta terroristica che ha colpito le due città statunitensi sia la conseguenza del vento di violenza economica e militare dell’imperialismo U.S.A., essa non porterà alcuna speranza di cambiamento in quelle aree dove direttamente o indirettamente si esplica la politica estera dell’amministrazione Bush. Qualche decina di migliaia di morti "americani" non porterà nulla al proletariato palestinese, iracheno, serbo, macedone, indonesiano o afghano che sia e alla lotta di liberazione delle donne che sono sempre il soggetto più colpito nelle situazioni di guerra.

In occidente e in Italia, anche solo l’ipotesi dell’instaurazione di uno stato di guerra, con uso di basi USA come quelle di Aviano, o dell’applicazione dell’art.5 del trattato NATO, porta con sè fortissime limitazioni delle libertà sociali, collettive ed individuali; crea consenso e legittimazione popolare alle rappresaglie e alla vendetta; nonchè intorno a quelle istituzioni del potere militare ed economico internazionale che un grande movimento di massa e mondiale stava appena cominciando a sfidare nelle piazze e in concrete azioni di solidarietà internazionale.

Contro gli embarghi economici e sanitari imposti dagli USA serve la solidarietà internazionale; contro il colonialismo israeliano serve l’alleanza delle classi sfruttate israeliane ed arabe; contro il militarismo della NATO e degli Stati che alimentano il loro potere col nazionalismo e l’integralismo serve la diffusione di una coscienza e di una pratica antimilitarista, la diffusione di sentimenti internazionalisti nel campo della cultura, della cooperazione, della solidarietà. Occorre la ripresa forte della lotta di classe internazionale a New York come a Kabul, a Tokyo come a Khartoum.

Noi comunisti-anarchici combattiamo il militarismo in qualunque forma si esprima, che si tratti di eserciti organizzati, o di commandos terroristi. Alla logica di avanguardie che si alimentano con la disperazione e si autolegittimano, contrapponiamo l’azione di massa, la mobilitazione degli sfruttati della Terra a favore di una società di libere/i ed eguali, governata dalla ragione e dall’uguaglianza di uomini e donne. Agiamo per la diffusione di una coscienza anticapitalista e di lotte di base dirette a denunciare ed abolire ovunque le istituzioni del potere economico-politico-militare, per la libertà e l’affrancamento dallo sfruttamento di donne ed uomini.

FEDERAZIONE DEI COMUNISTI ANARCHICI

Settembre 2001