REFERENDUM ISTITUZIONALE DEL 7 OTTOBRE 2001

 

Il 7 ottobre si vota per il referendum confermativo della modifica del capo V della Costituzione che introduce nell'assetto istituzionale del Paese il cosiddetto federalismo e il principio di sussidiarietà. Il referendum dovrebbe sancire, indipendentemente dal numero dei partecipanti al voto, la modifica costituzionale avvenuta alla fine della scorsa legislatura senza che vi sia stato un dibattito nella popolazione, come dovrebbe avvenire quando si scelgono le "regole del gioco", ovvero si decide sulla Costituzione.

Se la modifica verrà confermata, le Regioni, le Province ed i Comuni si vedranno attribuire maggiori poteri, verrà applicato il principio di sussidiarietà, i servizi da pubblici diverranno universali.

Il capitale si impossessa di parole d'ordine libertarie come federalismo, sussidiarietà e universalità per snaturarle.

· Il federalismo introdotto non è governato dalla solidarietà: si basa sulla delega a istituzioni locali, che tratterranno le risorse prodotte sul territorio, alimentando le disuguaglianze per consentire un miglior dominio del capitale sul lavoro e spezzare la solidarietà tra gli sfruttati. Introducendo la legislazione "concorrente" tra Stato e Regioni in materie come sanità, istruzione, tutela della sicurezza sul lavoro, previdenza, ricerca scientifica, beni culturali, si cerca di introdurre elementi di differenziazione tra le diverse aree del paese. Nella visione libertaria, invece, il federalismo è solidale e permette la redistribuzione delle risorse tra aree ricche e aree povere.

· In principio di sussidiarietà verticale, cioè quello tra le diverse istituzioni, renderà ancora più difficile incidere sulle strutture di governo. Eliminando ogni controllo sulle leggi regionali, che diventano comunque applicabili, favoriscono la balcanizzazione degli ordinamenti su scuola, lavoro, previdenza, sanità, e una differenziazione dei diritti fondamentali in relazione al territorio nel quale si risiede. Nella accezione libertaria, invece, la sussidiarietà a livello istituzionale corrisponde alla cooperazione tra i diversi livelli istituzionali ed ha alla base strutture assembleari e di partecipazione di tutti alla gestione della politica, strutture che si basano sull'autogestione e il rifiuto della delega elettorale.

· Il principio di sussidiarietà orizzontale serve a smantellare i servizi pubblici, a produrre nuove occasioni di guadagno per gli imprenditori, che potranno ricavare profitto dalla gestione di servizi come scuole, ospedali, assistenza agli anziani e ai disabili, cultura, servizi sociali in genere. Potrà consentire di dividere il Paese su base religiosa ed etnica attraverso scuole e servizi finanziati con denaro pubblico. Al contrario, nella versione libertaria il principio di sussidiarietà è strumento di autogoverno e partecipazione, di iniziativa di tutti alla gestione solidale dei servizi in una visione armonica della società dove la scuola, ad esempio, fa propria la libertà di educazione, il pluralismo in campo religioso, la tolleranza, rifiuta la divisione per etnie, razze, censo.

La riforma proposta allontana la possibilità di realizzare una società di liberi ed eguali, che fornisca una maggiore tutela sociale. Introduce una visione falsa di principi che potrebbero contribuire a creare un assetto istituzionale più giusto, è funzionale al maggior profitto del capitale e a rafforzare il controllo sociale, perciò come libertari non possiamo disinteressarcene.

E' perciò che il 7 ottobre invitiamo ad andare a votare NO.

Si tratta di non delegare a nessuno la modifica delle "regole del gioco" istituzionale.

FEDERAZIONE dei COMUNISTI ANARCHICI