SULLA SITUAZIONE POLITICA

 

Alla fine del 2001, la nostra analisi della situazione politica internazionale e quella italiana rileva:

1. La politica bellicista dei diversi paesi consente la repressione di ogni opposizione alle strategie di globalizzazione, con l'intento di rilanciare l'accumulazione dei profitti e superare la fase economica congiunturale negativa che ha cause e radici nelle politiche neoliberiste seguite in questi anni;

2. Approfittando dell'attacco di un terrorismo autoprodotto dagli Stati, gli esecutivi, di concerto con le associazioni padronali e le società multinazionali e finanziarie, rilanciano un inedito ruolo dello Stato come gestore di politiche di investimenti pubblici che mirano a rilanciare la domanda e quindi il profitto, senza per questo rilanciare i consumi attraverso l'aumento del salario diretto ed indiretto e quindi della qualità della vita;

3. Contemporaneamente il mercato del lavoro si frammenta e si decompone e ovunque si affermano forme di lavoro precario, a termine, instabile e incerto, con l'uso strategico del lavoro degli immigrati in funzione di controllo e ricatto dei lavoratori occupati e disoccupati e dei loro salari e condizioni di vita. Si azzera attraverso questa strategia ogni forma di erogazione di salario indiretto;

4. In Italia, il Governo, con il sostanziale consenso di larga parte dell'opposizione parlamentare, attacca le residue regole di garanzia che governano il mercato del lavoro, azzera il salario indiretto attraverso interventi sui servizi (sanità, scuola, ecc.), attacca le libertà politiche individuali e collettive;

5. L'opposizione di classe, se pure tocca momenti di alta mobilitazione come a Genova o a Roma contro la guerra, sembra dover ancora dispiegare a pieno la capacità di autogestione e organizzazione ed elaborare una strategia politica di lungo respiro;

6. Sembra essersi reso conto della situazione una parte del movimento sindacale e al suo interno certamente la CGIL che, a causa dell'ormai tradizionale immobilismo, stenta a trovare una strategia di azione e tuttavia lancia importanti segnali con lo sciopero dei metalmeccanici e della scuola.

Le ragioni di questa crisi dell'opposizione sono molteplici, ma certo tra queste c'è l'incapacità di un'analisi strategica e di una tattica adeguata alla fase. Al superamento di questa situazione la Federazione dei Comunisti Anarchici intende contribuire, generalizzando e sviluppando l'analisi della fase, portando sul posto di lavoro e nei movimenti sociali, nei luoghi di aggregazione giovanile, elementi di riflessione, offrendo strumenti per acquisire autonomamente conoscenza della fase politica ed economica, stimolando la mobilitazione :

 

FEDERAZIONE dei COMUNISTI ANARCHICI
Consiglio dei Delegati - Bologna 25 novembre 2001