F.d.C.A.
62° CONSIGLIO dei DELEGATI
Pesaro, 4 giugno 2006

Referendum Istituzionale del 25-26 giugno

 

Per la seconda volta in 5 anni il popolo viene chiamato a votare modifiche alla Costituzione.

Nel giro di circa 10 anni, siamo al terzo tentativo di modificare la Carta costituzionale. Si cominciò nel 1997 con la Bicamerale di D'Alema, poi il referendum dell'ottobre 2001 sul Titolo V della Costituzione, ora quello del 25-26 giugno sull'intero ordinamento della Repubblica.

Una strategia eversiva bipartisan

Gran parte del potere politico e degli esponenti del capitalismo italico perseguono da oltre un decennio due obiettivi: 

Entrambi questi obiettivi necessitano di profonde modifiche della Carta costituzionale, poiché la stabilità del sistema richiede un rafforzamento dei poteri dell'esecutivo; mentre il principio di sussidiarietà richiede l'introduzione del federalismo e della devoluzione a livello regionale con conseguente privatizzazione dei servizi pubblici. Le modifiche della Costituzione sono quindi un passaggio materiale e legislativo imprescindibile per la realizzazione di tale strategia eversiva.

Il referendum del 25-26 giugno

Infatti, il 25-26 giugno si vota per il referendum confermativo della modifica della Costituzione che vuole introdurre nell'assetto istituzionale del Paese 2 novità:

Entrambe le modifiche comportano un danno ed una riduzione della libertà e dell'uguaglianza di tutti i cittadini.

Da un lato, l'introduzione del super-premier trasferisce e concentra nell'esecutivo un potere politico discrezionale che trasforma l'Italia in un regime monocratico, con tutti i rischi già storicamente noti.

Dall'altro, l'introduzione del federalismo -come nel 2001- attribuisce alle Regioni maggiori poteri con cui applicare il principio di sussidiarietà e trasformare i servizi pubblici in servizi universali, cioè privatizzati e non più uguali per tutti.

La trappola del federalismo di Stato

Il capitale si impossessa di parole d'ordine libertarie come federalismo e sussidiarietà per snaturarle.

La visione libertaria

Nella visione libertaria, invece, federalismo e sussidiarietà sono elementi di libertà e di uguaglianza:

La posta in gioco

Ciò che era scaturito dalla lotta partigiana e antifascista per la libertà e l'uguaglianza, benché poi sancito in una Carta di equilibrio (o mediazione) tra i rapporti di forza in campo nel 1946-47, subisce un ulteriore picconata dopo quella dell'ottobre del 2001.

Ma la posta in gioco per i lavoratori e gli sfruttati oggi non è tanto la difesa della Costituzione in sé, quanto il contrastare la strategia che sta alle spalle delle leggi di modifica e le conseguenze che potrà avere.

Una strategia che 

Per contrastare questo disegno eversivo
votare NO è utile ma non sufficiente: 
occorre fermare le privatizzazioni dei servizi pubblici 
impedirne l'erogazione basata sulla sussidiarietà ineguale
riprendere nelle nostre mani, senza delegare, la politica e la società

 

Federazione dei Comunisti Anarchici

 

Materiale per il Referendum