14 dicembre: è solo la piazza su cui puoi contare...

Dopo essere saliti sui ponteggi, e sulle gru, sui monumenti e sui tetti, nella disperata ed intelligente intuizione mediatica di rendersi visibili in un paese costretto a guardare solo uno schermo, e vederci dentro solo i palazzi del potere, i movimenti di opposizione sono tornati nelle strade, nelle piazze, nelle università e nelle fabbriche a far sentire le loro voci: NO all'espulsione degli immigrati, NO ai licenziamenti ed alla precarietà, NO al ddl Gelmini, NO al piano Marchionne per la FIAT, NO alla privatizzazione dell'acqua, NO alle centrali nucleari...

Movimenti che denunciano l'inadeguatezza della mediazione democratica, quando la controparte - sia essa governativa o padronale - ricorre solo alle minacce ed alla criminalizzazione pur di imporsi senza condizioni.

Movimenti che si riprendono la rappresentanza e che spingono e sollecitano sindacati conflittuali e forze politiche e sociali di base - che non aspirino a posti nei palazzi del dominio - a schierarsi per un sostegno disinteressato, per una politica di solidarietà e di contributo alle lotte, per lo SCIOPERO GENERALE.

Movimenti che hanno preso consapevolezza delle devastazioni portate dalla crisi iniziata nel 2008 e dell'uso strumentale che di questa crisi fanno governo e padronato per imporre leggi, regolamenti e norme contrattuali che riportano l'Italia e l'Europa tutta nelle mani dell'arbitrio degli Stati e delle istituzioni capitalistiche, al solo scopo di salvare gli interessi delle minoranze già ricchissime, dovesse costare lacrime e sangue, immiserimento e spoliazione di tutele e diritti per la popolazione dei salariati e dei disoccupati.

Questi movimenti, uniti contro la crisi, hanno ora una prima occasione per esprimere tutti insieme la loro autonomia e mettere alla prova la loro capacità di interpretare il disagio e le speranze di milioni di lavoratori e studenti.

Questa occasione viene offerta dal voto di fiducia al governo in carica, un governo che in due anni ha attuato scientemente una feroce politica di distruzione di diritti e di libertà, di gangli vitali della convivenza civile e della partecipazione sociale, puntando tutto sulla competizione sfrenata, sull'individualismo, sul salvare le banche prima di tutto, prendendosi le pensioni, le liquidazioni, gli aumenti contrattuali, i soldi per la scuola e per l'università, per la sanità e per i trasporti, per la cultura e lo sport, per l'ambiente e per il territorio...

Non ha molta importanza se il governo Berlusconi otterrà la fiducia per un paio di voti o la perderà per un paio di voti, quello che è importante è che la crisi di una coalizione governativa - per di più di destra - non si consumi solo sotto gli obiettivi delle telecamere, ma in una piazza in cui ritorna il protagonismo della base, la domanda di cambiamento dal basso, la determinazione a salvaguardare i beni comuni, la dignità di chi lotta per riaffermare pratiche di democrazia e di partecipazione, per la più diffusa solidarietà, per il più ampio dispiegarsi dell'auto-organizzazione e dell'autogestione, ovunque sia in gioco la nostra libertà, la nostra lotta per la giustizia sociale, per una società egualitaria.

Il 14 dicembre e oltre, molto oltre.

Segreteria Nazionale
Federazione dei Comunisti Anarchici

12 dicembre 2010