Non ci fermeranno!
No al muro dell'apartheid!
No alla violenza di Stato!

 

Lunedì 18 ottobre si apre il processo contro 11 attivisti che avevano manifestato contro il muro dell'apartheid davanti alla sede del Ministero della Guerra a Tel Aviv il 23 febbraio 2004, giorno in cui la Corte Internazionale a L'Aia aveva iniziato il suo procedimento contro Israele per la costruzione del muro.

In quella giornata decine di attivisti avevano manifestato davanti la sede del Ministero della Guerra bloccando la via Kaplan, protestando contro la costruzione del muro di separazione da parte del governo israeliano, dopo essere stati impediti dal raggiungere un corteo insieme ai manifestanti palestinesi nella zona di Tulkarem, dove il muro separa i residenti palestinesi dai loro campi dichiarati "zona militare con divieto d'accesso" dalle autorità.

La carica della polizia che ha portato all'arresto dei 13 attivisti è durata pochi minuti ma con un uso eccessivo di violenza, come documentato dalle riprese di 4 videocamere.

I nastri confutano il capo d'accusa e la tesi della polizia, secondo la quale "i poliziotti erano stati attaccati nell'espletamento del loro dovere", mentre i manifestanti avevano già depositato un esposto formale presso il "dipartimento di investigazione sulla polizia" riguardo le violenze subite. Uno dei 13 arrestati era stato persino ricoverato in ospedale per gravi lesioni al naso, mentre un altro ancora aveva perso coscienza ed una attivista aveva subito molestie sessuali mentre era in fermo di polizia. I 13 attivisti, di cui uno minorenne, rimasero in stato di detenzione per una notte nella prigione di Abu-Kabir. Il giorno dopo vennero condotti davanti al giudice che respinse la richiesta della polizia di rilasciarli a condizione che fosse limitato il loro diritto a manifestare in futuro.

E’ stata la prima volta di un provvedimento preso contro gli "Anarchici contro il Muro", con tanto di comparizione in tribunale, dopo gli incidenti occorsi il 26 dicembre 2003 al villaggio di Mas'ha, quando a Gil Na'amati hanno sparato alle gambe. In novembre inizierà un altro processo contro attivisti minorenni accusati di blocco stradale a Tel Aviv.

Pare che sia l'inizio di una serie di persecuzioni politiche e intimidazioni finalizzate a reprimere sostanzialmente la libertà di espressione e di manifestare in Israele. Prima di questa manifestazione e dopo di essa c'erano state dozzine di manifestazioni politiche e sociali con tanto di blocchi stradali, ma nessun tribunale aveva mai aperto un procedimento penale contro i manifestanti.

Né mai prima i servizi di sicurezza si erano preoccupati di mandare uno di loro alle stazioni di polizia per interrogare e minacciare gli arrestati, come invece è avvenuto nel caso degli Anarchici Contro il Muro.

Con l’obiettivo di trasformare il processo contro di noi in un processo contro il Muro, e con l'aiuto di chi ci sostiene manifesteremo davanti il tribunale ribadendo la ragione dei nostri blocchi: il muro dell'apartheid porta solo disperazione ed odio.

Alcuni componenti di Anarchici Contro il Muro


da Alternativa Libertaria - ottobre 2004, foglio telematico della FdCA