Ipse dixit 1

 

Attenzione a non scambiare per azione diretta qualsiasi azione condotta in prima persona: l’azione diretta non è costituita dal fatto che un gruppo più o meno numeroso, coeso e cosciente gestisca le proprie lotte: questo è quanto ogni raggruppamento politico sperimenta sempre nel corso del proprio agire, ma non apporta alcun milligrammo aggiuntivo di coscienza alle masse. L’azione diretta è solo quella che gruppi omogenei dal punto di vista economico o territoriale (e non politico) mettono in atto per perseguire un fine anche molto limitato, perché è solo in questo modo che individui con gradi diversi di coscienza sociale si confrontano tra di loro e contro un ostacolo esterno, acquisendo in questo duplice confronto consapevolezza sia della momentanea limitazione dei fini preposti alla lotta, sia delle acquisizioni, anche teoriche, necessarie all'allargamento degli obiettivi da perseguire, affinché i risultati non siano effimeri.

Ed è proprio all'interno del processo dell’azione diretta che esplica il proprio ruolo insostituibile il partito (termine malatestiano) dei comunisti anarchici. Il proiettare in avanti i termini dello scontro, il far prender coscienza agli altri di quanto i risultati ottenuti nelle lotte economiche possano essere caduchi e quanto il terreno conquistato possa essere rapidamente riconquistato, e con aggio, dall'avversario, il collocare in un contesto di aspirazioni sempre più vasto l’obiettivo del momento: questi sono i compiti specifici dei militanti comunisti anarchici all'interno dello scontro di classe. In altri termini i militanti coscienti all'interno dell'organizzazione di massa devono tendere ad estendere la pratica dell’azione diretta ed utilizzare lo scontro dell'oggi per far prendere coscienza degli obiettivi del domani.

S. Craparo, Comunisti anarchici, una questione di classe - Quaderni di Alternativa Libertaria


Ipse dixit 2

 

Una rilevante eccezione nel movimento anarchico è la corrente piattaformista, chiamata così dopo la redazione della Piattaforma di Archinov e Makhno. Quest’ultimo non esita a parlare di avanguardia rivoluzionaria, per esempio nel passaggio seguente: "senza disciplina un’avanguardia rivoluzionaria non può esistere, poiché in tal caso si troverebbe in una completa disunione pratica, incapace di identificare i compiti della fase e di adempiere al ruolo di promotrice di iniziative che le masse precisamente si attendono".

"Dall’assalto al cielo all’Alternativa", Alain Bihr, BFS Pisa 1992


da Alternativa Libertaria - settembre 2005, foglio telematico della FdCA