Guantanamo

 

Perché Quello che nonostante tutto ancora funziona nell'imperialismo del paese più potente del mondo, è la tattica del tenere un occhio al centro lavorando ai margini e restando ai margini, anche se ora accanto a questo risulta vincente anche l'andare al centro e operare la conquista militare più o meno esplicita.

Gli esempi dell'Afghanistan, dove uno stato fantoccio è amministrato di fatto da uomini vicini agli interessi delle compagnie americane sulle vie degli oleodotti, e dell'Irak, amministrato dagli Stati Uniti invasori militari, sono sotto gli occhi di tutti.

Quello che occorre non dimenticare è il cenno di via per questa complessa azione statunitense all'alba del nuovo millennio, ovvero l'11 settembre 2001. Zizek ha parlato di scenario da deserto del reale, dove la realtà è nuda e mostra la sua deserticità.

Il meccanismo che ha portato a quel deserto del reale è stato il meccanismo imperialista del lavorare ai margini: tra i principali incubatori di Al Quaeda ci sono regimi corrotti che fanno affari con gli Stati Uniti: l'oligarchia saudita, l'élite militare pakistana.

Il gioco strumentale dell'utilizzo delle ideologie religiose per convogliare disagi di classe e miseria, in paesi dominati da classi oligarchiche che sono legate a doppio filo a paesi potenti all'asse del capitale, è un vecchio gioco coloniale. E’ però da questo humus che nascono la tragedia delle Twin Towers e il terrorismo come fronti apparentemente contrapposti.

Sul terrorismo come fronte senza patria ma dislocato ovunque dalle magnie tentacolari, si spende l'energetico braccio della potenza militare nord americana, e si costruisce su questo discorso l'immagine dei liberatori del mondo e dei portatori di diritto e civiltà. Ma come se fosse in un circolo vizioso, l'altra faccia di questa realtà, ha il desertico aspetto di un luogo per tutti: Guantanamo, base militare americana a Cuba. Qui, come in altre basi, rigorosamente poste fuori dai confini nazionali per motivi di sovranità di ordinamento giuridico, si trovano presunti terroristi, spesso senza nome e senza diritti, gestiti tra percosse e brutalità e justifiable killings (omicidi commessi in stato di necessità).

Non si sa quante persone sono detenute dagli Stati Uniti come conseguenza della guerra al terrorismo, ma il governo ha ammesso che 3.000 sono incarcerati in Afghanistan, 1.000 negli Stati Uniti e 625 a Guantanamo, in Camp X-ray.

Questi detenuti non hanno accesso ad avvocati, non ricevono visite della Croce rossa internazionale, ma soprattutto non sono considerati prigionieri di guerra degli Stati Uniti, e nel loro caso non viene applicato il trattamento garantito dalla Convenzione di Ginevra, in vigore dal 1949.

Nel caso in cui qualche detenuto non collabori, nemmeno sotto tortura, viene trasferito in altri paesi amici quali la Siria, l'Egitto, il Marocco, la Nigeria, la Turchia, le Filippine, il Pakistan, il Sud Africa, la Giordania e Israele. Nazioni selezionate per la tortura e alcune di loro somministrano il sodium penthol.

Come in uno specchio e in una circolarità da brivido gli stessi miliziani terroristi che si trovano a Guantanamo e negli altri centri di detenzione, sono quelli che hanno seguito il percorso di addestramento nelle basi in Afghanistan e qualcuno di loro forse è arrivato anche alla "fattoria" di Camp Peary luogo storico di addestramento della CIA, e luogo deputato ad accogliere i migliori.

Dalle Twin Towers a Guantanamo.

M.A.


da Alternativa Libertaria - settembre 2003, foglio telematico della FdCA