Agenda: iniziative e appuntamenti

 

12, 13, 14 SETTEMBRE 2003

MODENA - L'ANTICLERICALE

Presso lo spazio sociale "Libera" di Modena (via Pomposiana 271), incontro annuale degli anticlericali organizzato dall'associazione per lo sbattezzo.

Venerdì 12 - ore 17 - dibattito: "L'estrema destra cattolica da Biffi a Borghezio passando per Fiore"

Sabato 13 -ore 17 - dibattito: "La scuola confessionale della liberale Letizia"

Domenica 14 - ore 10,30 - dibattito: "Movimenti ed anticlericalismo"
ore 17 - dibattito: "Ogni epoca ha la sua inquisizione"


19, 20, 21 SETTEMBRE 2003

Vetrina dell’editoria anarchica e libertaria
Firenze Parterre


Alla fine

 

Dunque il risultato del referendum è stato quello atteso: l'astensionismo "militante" di Confindustria, governo, DS, CISL, UIL ecc… ha vinto.

Come FdCA ci siamo impegnati, noi che il referendum non lo abbiamo voluto, come pochi altri in questa campagna; ci siamo impegnati perché, sebbene contrari al metodo, consapevoli delle conseguenze negative che avrebbe avuto una eventuale sconfitta.

Adesso è venuto il momento delle riflessioni e delle analisi: è necessario aprire un dibattito franco e approfondito sul significato del voto e sulle prospettive future, dibattito che deve essere fatto con calma e con i dovuti tempi.

Per il momento e "a caldo" mi preme mettere in evidenza una cosa: l'esperienza del comitato per il SI in cui ho militato è stata una esperienza, a prescindere dal risultato finale, positiva; è stato un primo nucleo di autorganizzazione, un luogo di aggregazione e di confronto tra lavoratori che, al di là delle diverse appartenenze politiche, ideologiche o sindacali, si riuniscono, discutono e lavorano per un risultato comune: la lotta per la conquista di migliori condizioni di vita e di lavoro.

E' stato un modo pratico e concreto per riaffermare l'importanza e la centralità del mondo del lavoro, una occasione di crescita di una lenta aggregazione dalla quale possa nascere il rilancio di una azione autorganizzata basata sui principi della autonomia e dell'unità di classe.

Storicamente tutto ciò che i lavoratori hanno conquistato è stato grazie alle proprie lotte, non a referendum o a leggi dello Stato.

A questo punto è necessario dare un seguito a questa esperienza in forma di lotte, costruite dal basso e svincolate dagli apparati burocratici, per la costruzione di una piattaforma unitaria basata sulla lotta contro la precarizzazione del lavoro e per la conquista di salari e di condizioni di vita decenti.

S. Parodi


Da leggere (o rileggere)

 

Massimo Carlotto: Il maestro di nodi - ed. e/o

La torbida provincia teatro di tante avventure dell’Alligatore e, sullo sfondo, la Genova del G8, come ci era stato promesso allora. Inquietante il parallelo non scontato tra carcere e sadomasochismo, nostalgico tutto sommato l’approccio di fondo. Carlotto è forse quello che in Italia si avvicina di più alla scuola contemporanea noir francese, forse sono i nostri bassifondi che non si prestano del tutto.

Ursula le Guin: I reietti dell’altro pianeta (quelli di Anarres) - Tea edizioni

La Tea edizioni ci regala (io l’ho presa così) una riedizione tascabile di uno dei più belli e intelligenti libri anarchici mai scritti. Una credibile ricostruzione del futuro che tutt* noi intravediamo, e la prova che la ricerca della libertà deve essere un cammino senza dogmi, in cui ognuno ha la sua strada da percorrere, per sé e per gli altri.

LD.


Ipse dixit

 

"Il mondo ufficiale proclama con sufficienza il trionfo dell'economia di mercato e stava per far credere alla gente che in ciò consisteva la modernità e l'unica direzione, dichiarando implicitamente che sono condannati a morte e alla schiavitù quanti, nella lotta che il mercato impone per sua stessa natura, rimangono sconfitti, quanti, cioè, che non sono disposti a mettersi in questa lotta, ma le vittime di questa lotta non hanno abbandonato, non possono abbandonare le soluzioni che si fondano sul principio della solidarietà e sull'aiuto reciproco.

Per questo socialismo, non quello che è fallito nella forma di governo, ma quello che vive nel cuore della gente e che ha trovato la sua realizzazione ieri e oggi in modo capillare nelle collettività, nelle cooperative, nei kibbutzim, nei soviet autentici, sarà l'utopia del XXI sec. Le condizioni saranno assolutamente diverse da quelle immaginate dai primi teorici del socialismo libertario. Già oggi parliamo issando un altro linguaggio e vediamo un mondo con altri occhi, con il fondamento di esperienze nuove che si succedono con un ritmo progressivamente accelerato."

Luce Fabbri in UTOPIA PER IL XXI SECOLO, 1993 da A Rivista n°205.


da Alternativa Libertaria - luglio 2003, foglio telematico della FdCA