Il Welfare, ... pardon, ... Il Warfare di Mr. Blair 

 

Lo scorso autunno, i comunisti anarchici inglesi avevano previsto - tra lo scetticismo dei più - che il Labour Party (L.P.) avrebbe iniziato immediatamente un attacco alla classe operaia puntando ad un assalto frontale vero e proprio al welfare. Ora, gli eventi stanno dimostrando che la previsione era fondata e che nelle intenzioni del L.P. esiste la volontà di condurre molto rapidamente questa guerra al welfare.

Il primo colpo che si vuole assestare è alla maternità. Si sostiene che le donne con un reddito di 1 milione di sterline all’anno dovrebbero essere escluse dai benefici, ma in realtà le restrizioni intendono colpire tutte le donne impiegate in lavori d’ufficio.

Sono in programma anche tagli ai disabili, costringendoli a lavori assolutamente inidonei alla loro condizione. Quando Harriet Harman divenne Segretario di Stato per la Social Security, si rifiutò di aumentare gli assegni, che sono probabilmente i più bassi dell’Unione Europea. I disabili vengono perciò obbligati al lavoro attraverso una propaganda camuffata da assistenza, condotta da abili operatori che in realtà minacciano e infine gabbano i portatori di handicap.

Un altro aspetto dell’attacco al welfare si basa sulla vecchia bugia usata dai Conservatori, rispolverata ed aggiornata dai Laburisti, secondo cui le frodi nello stato sociale avvengono in scala massiccia e sarebbero dell’ordine del 17%, cifra confermata dal Dipartimento della Social Security, mentre altre stime la danno al 2%. Contemporaneamente, grossi uomini d’affari, come Geoffrey Robinson, mandano all’estero, tasse esente, una quantità di denaro pari a 96 miliardi di sterline.

Il L.P. ha inoltre intenzione di tagliare le pensioni di reversibilità, terrorizzando una parte di classe operaia che era già stata tartassata dai Conservatori. I Laburisti sanno che una gran parte del budget della sicurezza sociale è impiegata per le pensioni e tende ad aumentare in proporzione con l’invecchiamento della popolazione, per cui tenteranno di ridurre le pensioni sociali per costringere i lavoratori a farsi ciascuno la propria pensione privata. Per molti si tratta di un onere molto difficile da sostenere, visto che già fanno fatica a sbarcare il lunario.

Il progetto del L.P. per l’occupazione, (il cosiddetto New Deal), è pianificato per creare lavoro a costi bassi per gli imprenditori, tramite tirocini, formazione e lavori a termine. Coloro i quali si rifiuteranno di accettare lavori retribuiti con salari irrisori, perderanno i benefici del welfare. In realtà, si tratta poi di lavori nel campo della carità, per le amministrazioni comunali, per i supermercati, che porteranno alla formazione di una vera e propria schiera di schiavi salariati, minaccia costante per i salari di coloro i quali già lavorano in questi settori. Per quanto riguarda la formazione-lavoro, sono previsti dei livelli d’accesso che hanno come sbocco lavori a basso contenuto, oppure la permanenza nella formazione finché non si presentano prospettive di lavoro. Ben 69.000 lavoratori che hanno avuto accesso alla formazione sono invischiati in questi meccanismi, che non garantiscono reali possibilità di lavoro ed hanno l’evidente scopo di far risultare occupato chi in realtà...non lo è.

Il L.P. nasconde questi attacchi al welfare sotto nomi fantasiosi quali "Riforma Radicale del Welfare", "New Deal", "Nuove Opportunità". Queste formule accattivanti da spot pubblicitario celano il più brutale attacco allo stato sociale, ben sintetizzato nell’ossessivo ritornello governativo: "Questo paese non può più permettersi l’enorme spesa per il welfare". Infatti, la Gran Bretagna è al terzultimo posto tra gli 11 dell’Unione Europea per la spesa sanitaria e lo stato sociale. I Laburisti vogliono essere certi che il padronato non debba spendere per il welfare.

Il L.P. ha anche definito la sua politica verso i salari. I lavoratori del pubblico impiego, della sanità e della scuola avranno aumenti pari al 3,8%, appena un patetico 0,1% in più del tasso d’inflazione che è del 3,7%. Il L.P. è intervenuto sugli aggiornamenti automatici degli stipendi, ordinando che da aprile può essere pagato solo il 2%, mentre il resto va a dicembre. Si tratta di 8 mesi di valuta persi su aumenti già ridotti: il settore scuola perderà 50 sterline al mese, le puericultrici della sanità 5 sterline alla settimana.In più, gli avanzamenti di carriera con relativi benefici economici devono essere autofinanziati: il Governo non darà fondi aggiuntivi, per cui scuole ed ospedali dovranno cavarsela col loro budget, tagliandosi magari gli...avanzamenti. Già i Conservatori avevano messo in atto questo sistema che ha portato a tagli di 25.000 posti di lavoro nel pubblico impiego, dal 1993 ad oggi.

Blair, in questo modo, intende inviare un segnale a tutti i lavoratori del settore privato e del settore pubblico che non godono del sistema di aggiornamento automatico. L’Unison, il sindacato che rappresenta molti settori del pubblico impiego, ha chiesto aumenti del 10% o di 1.000 sterline! La rabbia nel settore pubblico è palpabile, anche perché l' Unison è pronta ad accettare le decisioni governative e punta alla soluzione del reddito minimo nazionale. Infine, il governo minaccia di bandire gli scioperi nel settore pubblico.

Sui sindacati è meglio tacere. Forse è tempo di organizzare forme di lotta indipendenti, al di fuori del controllo delle Trade Unions. Occorre cancellare quel ghigno liberista dalla faccia del governo laburista.

tradotto e riadattato da Organise! n°48, primavera 1998, rivista della Anarchist Communist Federation - a cura di Donato Romito

Da Alternativa Libertaria, giugno 1998