UN AMI CHE CI VUOLE MALE...

 

LA NUOVA METAMORFOSI DELLA MONDIALIZZAZIONE CAPITALISTA, L’ACCORDO MULTILATERALE SUGLI INVESTIMENTI (AMI) COMINCIA A SUSCITARE UNA PRESA DI COSCIENZA. 

L’AMI, accordo multilaterale sugli investimenti, è un… nemico molto silenzioso!

Quest’accordo proposto alla firma di 29 Stati membri della OCSE, cioè i 29 paesi più ricchi del pianeta, è stato negoziato nella più totale discrezione a partire dal maggio 1995.

DALL’ULTRALIBERISMO…

L’AMI prevede di accordare agli investitori stranieri, cioè alle multinazionali, diritti e protezioni giuridiche illimitate in ogni settore economico, senza nessun obbligo in cambio.I governi, le collettività pubbliche e territoriali sarebbero costrette a smantellare progressivamente i loro dispositivi legislativi e regolamentari in ogni campo: diritto sociale, sanità pubblica, informazione, cultura, ambiente naturale…. 

...AL TOTALITARISMO LIBERISTA!

L’AMI riconosce il diritto degli investitori industriali e finanziari a perseguire i governi ogni volta che una costrizione legale o regolamentare danneggerà i loro interessi.Le World Companies potranno sporgere querela davanti a dei "tribunali" commerciali privati (Camere di Commercio Internazionali), i cui verdetti sarebbero definitivi.

Le legislazioni in contrasto con le clausole dell’AMI dovranno essere abrogate o i paesi interessati dovranno sdebitarsi con rimborsi finanziari immediati.

Dopo il GATT (General Agreement on Trade and Taxes) e l’OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio), l’AMI avalla le pretese delle multinazionali, dei gruppi finanziari e delle lobbies ultraliberiste ad imporre le loro logiche di redditività massima dei loro capitali.

Le regolamentazioni del lavoro e le disposizioni legali di ogni paese in favore del lavoro, che sono già bersagli privilegiati dei liberisti e dei loro compagni di strada, sarebbero l’obiettivo cui mira questo accordo. 

MINISTRO BUGIARDO E OCCULTAMENTO DEL DIBATTITO DEMOCRATICO

Come per l’OMC, che ha accelerato il processo di mondializzazione dell’economia, anche sull’AMI non è stato consentito alcun dibattito pubblico.Il ministro (francese, ndt) Strauss-Kahn ha risposto all’interrogazione di un deputato verde, ai primi di febbraio, il quale si stupiva di poter avere accesso ai testi AMI solo sul sito internet de Le Monde Diplomatique, che chiunque poteva accedere alle informazioni sull’AMI presso l’OCSE..., cosa peraltro falsa in quel momento.

Rainer Geiger, direttore aggiunto per gli affari finanziari presso l’OCSE (Organizzazione di Cooperazione e Sviluppo Economico), ha recentemente dichiarato che "la mondializzazione è un dato di fatto, non esistono alternative".

La burocrazia tecnocratica dell’OCSE beneficia dunque di una totale autonomia, con la più perfetta complicità degli Stati membri. Dopo l’appello dell’Osservatorio sulla Mondializzazione e dei cineasti che interpellano l’opinione pubblica sulla diversità culturale, una mobilitazione comincia a crescere.

L’Osservatorio, le Associazioni di lotta contro la disoccupazione e l’esclusione, alcune organizzazioni sindacali propongono una moratoria sulla firma del governo francese e il ritiro dell’accordo per obbligare il governo a rispondere nell’ambito di un dibattito pubblico in merito alla sua posizione politica, al di là delle vaghe dichiarazioni di Strauss-Kahn, negoziatore per la Francia.

Contro l’AMI, macchina da guerra per la precarizzazione generalizzata, organizzare la resistenza del movimento sociale!

tradotto da Alternative Libertaire, n. 62 del marzo 1998 a cura di Marcella Matteucci

Da Alternativa Libertaria, giugno 1998