Com'è risaputo

 

Com'è risaputo la celebrazione mondiale del 1° Maggio commemora l'assassinio di quattro lavoratori, passati alla storia come martiri di Chicago, uccisi perché accusati di aver lanciato una bomba. Fu questa la motivazione usata dalle forze padronali e poliziesche per stroncare un forte movimento di lavoratori che il 1° maggio 1886 avevano iniziato uno sciopero molto riuscito nel cuore del capitalismo, gli Stati Uniti, e in particolare Chicago. L'obiettivo della lotta era ottenere le otto ore di lavoro, strappando così al padronato un po' di profitti e riaffermando la necessità dell'organizzazione e della lotta di classe. A Chicago, non a caso, esisteva un nucleo attivo di socialisti rivoluzionari di tendenza libertaria, che si erano scissi dal partito socialista. Ponendo l'accento sulla lotta diretta, sulla necessità della rivoluzione sociale, avevano fondato - anche sulla spinta del congresso anarchico internazionale di Londra 1881 - un partito rivoluzionario, l'International Working People's Association.

Condannando a morte e impiccando quelli che ne erano ritenuti i capi - Parsons, Fischer, Engel, Spies e Ling -, perseguitando in ogni modo, attraverso i famosi "detectives Pinkerton", tutte le avanguardie del movimento operaio, il capitalismo statunitense ottenne un periodo di relativa calma sociale.

Ma i martiri di Chicago divennero il simbolo dell'opposizione al sistema di impresa perché esso espropria i lavoratori dei frutti del loro lavoro ed elimina fisicamente chi vi si oppone.

In questi cento anni i lavoratori hanno visto lotte vincenti e perdenti, momenti di intensa partecipazione alla realizzazione di sistemi anticapitalisti, rivelatisi poi forme di capitalismo di stato anch'esse oppressive delle libertà economiche e politiche.

Hanno anche osato in alcuni luoghi di mettere in atto azioni di lotta rivoluzionaria, come in Russia nel '17, in Italia durante il biennio rosso, in Spagna durante la guerra civile spagnola, che per le maggioranze anarchiche e libertarie si è trasformata in rivoluzione sociale, sperimentazione di una società libertaria, egualitaria, purtroppo stroncata dal legame fra fascismo e nazismo e dalla colpevole ostilità delle cosiddette democrazie.

In nome di un ideale di rivoluzione sociale comunista ed egualitaria, popoli di tante parti della terra hanno sollevato il capo dall'oppressione capitalistica, riuscendo molte volte a vincere come in Russia, in Cina, a Cuba, in vari stati del Sudamerica. Nella maggioranza dei casi però ciò avveniva senza riuscire a mantenere le conquiste della rivoluzione nelle mani del popolo, ma venendo usurpati da partiti sedicenti comunisti o rivoluzionari, che instauravano una dittatura in nome del popolo, che in breve tempo reintroduceva diseguaglianze, ed espropriava i lavoratori del potere per trasferirlo a strutture di partito.

Oggi da tutte queste esperienze dobbiamo trarre un insegnamento per tutti i popoli oppressi dal capitalismo: la liberazione dallo sfruttamento sarà possibile solo con l'autorganizzazione degli sfruttati che diano vita a delle strutture realmente rappresentative della volontà di lotta e che si basino sull'internazionalismo, l'autonomia e la lotta di classe.


da Alternativa Libertaria - maggio 2007, foglio telematico della FdCA