Gli estenuati miracolati della new economy

 

Com'è difficile riprendere la propria coscienza così "sic et simpliciter" di comune lavoratore ai giorni nostri, i giorni della mitica e tanto osannata new economy! Comune lavoratore, come sempre e ancor più adesso sei identificato con un numero di matricola meccanografica e sino a qua lo abbiamo sopportato, il tragico del tuo esistere lavorativo comincia quando sei stato classificato nel tuo ruolo come risorsa precisa da inserire, manipolare utilizzare, assoggettare, torcere e sfruttare al meglio e se il caso rivendere.

Merce da vendere e mercanteggiare, semplici oggetti di scambio, interfunzionali.

Così canonizzato ai gusti aziendali, ricattato ed isolato, ribellarsi sarà impossibile pena il martirio dell'isolamento, del mobbing, del ricatto.

L'economia gira e deve girare a favore del business, della competitività, del profitto finanziario, ciò chiaramente autorizza le aziende ad applicare in nome per conto del mercato regole sempre più libere e serrate, obbligando i lavoratori a regimi di lavoro sempre più estenuanti.

I segnali di queste svolte epocali sono sempre più evidenti agli occhi anche dei più distratti, gli abusi di potere aziendale non solo si evincono nelle piccole industrie o nelle società di piccola stazza, ma anche in società che vantano, o che vantavano rapporti sindacali con i lavoratori di storica intesa; cito il caso della t.i.m. Società del gruppo telecom-pirelli, questa vicenda ha dell'assurdo e fa riflettere molto.

Gennaio 2004: i tranquilli e sereni lavoratori del 119 (TIM, gruppo telecom-pirelli) si vedono calare dall’alto direttive aziendali che impongono cinque matrici consecutive di turni serali e notturno. Significa separare giorno di libertà e i riposi consecutivi. Solo dopo un mese di questo inferno, finalmente lo sfinito operatore del 119 potrà godere di una matrice di turno che gli consentirà per una settimana di conciliare un riposo e una libertà vicini. Considerato il servizio che il 199 offre (c'è solo da rispondere al cliente, risolvergli il problemino e possibilmente vendergli altri servizi) non si tratta di rinforzare il centralino del pronto soccorso o dei pompieri.

Si tratta di modificare però la vita di normali lavoratori che, peraltro, percepiscono dei salari bassi, peggiorando drasticamente la qualità della vita. Rinforzare le fasce notturne, quando l’assistenza notturna era già sufficiente è stata solo una mera operazione di facciata, d'immagine, alla faccia della qualità di vita dei lavoratori. I lavoratori sono scesi in campo e hanno protestato e gridato a gran fiato il loro disappunto, hanno fatto degli scioperi tutti riuscitissimi, e poi hanno anche realizzato un giorno d'assemblea permanente nell'attesa d'una risposta veramente seria da parte di relazioni industriali, sono ancora in attesa, confidando per il momento nella negoziazione sindacale, pur temendo di ottenere così dei contentini, piccoli ritocchi d'appannaggio.

Oggi più di ieri è necessario gridare all'allarme sociale: una concezione sempre più subdola di sfruttamento si va sempre più infiltrando in tutti i generi e settori lavorativi. Bisogna cogliere tutti i segnali, anche quelli apparentemente deboli, e denunciare a viva voce tutti i soprusi. Non più sotto il ricatto dei padroni, ma sin da adesso bisogna reagire collettivamente per correggere il tiro per il riscatto di una esistenza più dignitosa e libera.

Agnese - PA


da Alternativa Libertaria - marzo 2004, foglio telematico della FdCA