2° INCONTRO EUROPEO DEL SINDACALISMO ALTERNATIVO

MALAGA, 7 – 10 LUGLIO 1999

 

DICHIARAZIONE DI MALAGA

Riuniti a Malaga in occasione dell’incontro europeo del sindacalismo alternativo i nostri sindacati dichiarano:

1. la manifestazione dei disoccupati e dei precari a Colonia il 29 maggio 1999 ha dimostrato la forza, la capacità d’intervento e di proposta delle organizzazioni delle lavoratrici e dei lavoratori che si riconoscono nel sindacalismo alternativo e di base, nel sindacalismo rivoluzionario e nell’anarco-sindacalismo;

2. dappertutto in Europa sorgono resistenze contro la precarizzazione, la povertà e l’esclusione sociale. Dappertutto in Europa si fa sentire il bisogno di una alternativa sindacale e sociale che le nostre organizzazioni vogliono contribuire a costruire con le lavoratrici e i lavoratori, le/i disoccupate/i e precarie/i del continente europeo;

3. l’Unione Europea si afferma ogni giorno di più come un organismo esclusivamente orientato dagli interessi di un capitalismo che unisce le politiche di smantellamento dei diritti sociali, democratici e sindacali, il degrado e la liquidazione dei servizi pubblici alla promozione di una società di controllo, di autoritarismo, di repressione e di dittatura dell’economia;

4. nel corso di summit e riunioni, la politica di guerra sociale condotta dagli Stati capitalisti e burocratici dell’Unione Europea contro i popoli si afferma e si sviluppa sempre più. La nostra resistenza coordinata deve essere allo stesso livello di tale attacco;

5. la "terza via" teorizzata da Blair e Schröder ed attuata da tutti i governi europei, rappresenta la sottomissione agli obiettivi dei mercati finanziari;

6. attualmente, la lotta per conservare, cambiare e democraticizzare i servizi pubblici sta diventando una battaglia prioritaria contro l’aggressione neo-liberista;

7. bisogna urgentemente cambiare questa Europa che apre le porte al capitale e le chiude invece alle lavoratrici e ai lavoratori, alle/i disoccupate/i ed alle/i precarie/i. I nostri sindacati denunciano in particolare le politiche di esclusione contro le/gli immigrate/i. I tentativi di arrestare l’immigrazione proveniente dal sud e dall’est alle frontiere dell’Unione Europea si accompagnano alla tolleranza ed alla promozione del lavoro nero, vera forma di schiavitù moderna. Trecento miliardi di lire saranno spese per costruire un muro contro gli immigrati alle frontiere della Spagna e 800.000 visti sono stati rifiutati;

8. i partiti politici e le forze sindacali della sinistra istituzionale, in particolare la Confederazione Europea dei Sindacati, sono gli artefici ed i complici di queste politiche neo-liberiste. La C.E.S. ha appoggiato in ogni paese le misure del summit di Lussemburgo. Nel giugno 1999, sotto i colpi del patto di Helsinki, si manifesta ancora una volta la sottomissione agli obiettivi del capitale, l’accettazione delle misure di smantellamento e di repressione sociale, il sostegno dato alla politica proposta da Blair e da Schröder;

9. le organizzazioni delle lavoratrici e dei lavoratori, delle/i disoccupate/i e delle/i precarie/i che si riconoscono nel sindacalismo alternativo e di base, nel sindacalismo rivoluzionario e nell’anarcosindacalismo perseguono in comune da anni una azione concertata per promuovere la resistenza e la lotta. In molti incontri, questa unità si sta affermando e migliorando sempre più. Però, al di là della nostra storia, delle nostre tradizioni e delle nostre diverse culture c’è la volontà di costruire un sindacalismo di azione diretta, indipendente dai partiti e dai governi, animato dall’iniziativa delle basi attraverso la messa in pratica della democrazia diretta;

10. rifiutiamo il sindacalismo del consenso che mette in pratica politiche dirette ad imporre sottomissione e subordinazione al mondo del lavoro. Rifiutiamo il fatalismo economico che ha come necessità ineluttabile l’obiettivo di lasciare inalterata la attuale gestione del capitale e dei governi;

11. lanciamo un appello a tutte le organizzazioni delle lavoratrici e dei lavoratori, delle/i disoccupate/i e delle/i precarie/i che si riconoscono nel nostro orientamento comune affinché si rafforzi il lavoro di coordinamento tra le organizzazioni e tra i settori. In particolare abbiamo deciso di formare un gruppo di lavoro che, a parte i coordinamenti di settore, si adopererà per sviluppare le basi del coordinamento tra i nostri sindacati e proporre un programma di rivendicazione;

12. noi lottiamo nell’immediato per:

13. I nostri sindacati dibatteranno e prepareranno sicuramente le seguenti mobilitazioni:

14. Comuni obiettivi immediati si riaffermano:

I sindacati presenti a Malaga e firmatari di questa dichiarazione chiamano all’azione comune e solidale tutti i collettivi di lavoratori e lavoratrici, di disoccupate/i e di precarie/i che condividono la volontà di lotta.

L’emancipazione dei lavoratori e delle lavoratrici è nelle loro stesse mani.

 

FIRMANO:

CON RISERVA (da sciogliersi entro settembre 1999):

 

da Alternativa Libertaria - gennaio 2000, giornale della FdCA